Monitoraggio tramite sensori
La valorizzazione della collezione e delle mostre è un obiettivo strategico di tutti i musei. I più innovativi centri espositivi raccolgono dati sugli interessi e sulle abitudini dei visitatori e utilizzano parametri oggettivi per misurare il potere attrattivo (performance) del loro patrimonio artistico. Tramite sensori è possibile:
- monitorare le entrate e le uscite alle varie sale
- misurare quanto tempo i visitatori dedicano a ciascuna sala
- scoprire quali aree del museo catturano di più l'interesse generale
- definire uno “spot di attenzione” di fronte a un’opera d’arte per determinare il suo potere attrattivo.
Tracciando i percorsi dei visitatori in maniera così analitica è possibile razionalizzare i flussi di entrata, in modo che i visitatori si distribuiscano lungo il percorso espositivo senza sovrapposizioni. Inoltre si ottimizzano i tempi di attesa e si razionalizzano i lay out espositivi.
Riconoscimento facciale
Le telecamere per il riconoscimento facciale hanno aperto un’innovativa sfida: captare le reazioni emotive di una persona di fronte a un’opera d’arte (curiosità, disgusto, interesse, sorpresa, gioia…).
Installando una telecamera sopra il capolavoro da monitorare è possibile determinare oltre a sesso, età, etnia di appartenenza del visitatore, anche su quali parti dell’opera si sofferma maggiormente il suo sguardo. Questi dati non hanno valore solo per il museo che effettua la misurazione e per la sua strategia di comunicazione.
- Un artista, ad esempio, ha la possibilità di toccare con mano le dinamiche emozionali suscitate dall'opera nel pubblico (e verificare se corrispondono alla sua intenzione).
- Un performer può monitorare in tempo reale il coinvolgimento emotivo del pubblico nel corso della performance.
- Uno storico dell’arte può approfondire il diverso impatto emotivo che un’opera d’arte esercita a seconda del sesso, dell’età o dell’appartenenza etnica dello spettatore.
Sensori biometrici
Soluzione ancor più avveniristica quella che utilizza i sensori biometrici per tracciare:
- il battito cardiaco
- la temperatura corporea che varia, in alcune zone della faccia, a seconda delle emozioni
- il tono di voce del visitatore registrata tramite microfoni (non si traccia ciò che dice, ma come si dice).
Incrociando i dati biometrici, con quelli raccolti tramite il riconoscimento facciale si costruiscono profili utente utili a impostare la strategia di comunicazione e a definire esposizioni temporanee allineate alle aspettative del proprio target.
In un prossimo futuro, inizieremo a classificare i musei (e le loro opere principali) non solo in base al numero dei visitatori e ai biglietti venduti, ma anche in termine di impatto emozionale e educativo profuso.
Light design
Un museo SMART non può infine trascurare il fatto che l’illuminazione tradizionale può banalizzare l’arte. I Led di ultima generazione, invece, consentono di valorizzare i capolavori esposti: rendono al meglio i colori, restituiscono profondità alle pennellate, mettono in risalto le tecniche utilizzate dagli scultori per creare sistemi di ombre. I Led garantiscono anche:
- un notevole risparmio energetico
- un alto indice di resa cromatica, con elevato comfort visivo
- il controllo del fascio luminoso (luce intelligente solo dove e quando serve).